MOTOTURISMO

Nel DNA del Moto Club Roma è impresso indelebilmente quello del mototurismo, nella duplice accezione della partecipazione ai motoraduni e dei viaggi in moto.

La sede del Club trabocca dei trofei che nel corso degli anni sono stati conquistati vincendo le classifiche delle varie categorie dei motoraduni di tutta Italia.

Era la fine il 1978 quando mi iscrissi al Club e fui affettuosamente accolto dal compianto Roberto BELLONI -classe 1921- che per prima cosa si preoccupò di avvisarmi dell’indispensabile necessità della mia partecipazione alla Rosa d’Inverno che si sarebbe svolta nel novembre dell’anno successivo. Rimasi perplesso circa la necessità di un così ampio preavviso, ma ancora non sapevo cosa significasse per il Club la partecipazione a questo motoraduno che, all’epoca, si teneva ogni due anni a Milano, in occasione della Fiera del Ciclo e Motociclo.

Effettivamente, la partecipazione alla Rosa d’Inverno era qualcosa di epico, anche per le sempre avverse condizioni meteo, e molto sentita da tutti i soci, compresi quelli che si occupavano di altre discipline: da chi correva in pista a chi praticava il fuoristrada.

Da Roma si partiva il sabato mattina in almeno cento moto e si dormiva fuori Milano per poi entrare in città la domenica mattina presto “in parata” (e completamente congelati), per sottoporsi al controllo dei commissari all’inizio del parco chiuso. Un duello all’ultima moto con i “cugini” del Moto Club Vigili Urbani di Roma che, però, ne uscivano quasi sempre sconfitti, ed ai quali non risparmiavamo amichevoli e satirici sfottò.

Gli aneddoti che si sono succeduti nelle varie partecipazioni alla Rosa d’Inverno basterebbero a riempire le pagine di un intero libro.

Il proliferare dei motoraduni e la conseguente perdita di quel sapore d’avventura misto all’ambiente goliardico che si creava quando si incontravano le stesse persone nei posti più disparati e sperduti della penisola, ha raffreddato l’entusiasmo di tutti noi affezionati frequentatori di raduni.

Due raduni, però, sono rimasti impressi nel programma -non scritto- di ogni anno: la concentrazione al Passo della Cisa, che si svolge a febbraio, ed il raduno di Rovereto, a fine agosto. Si tratta di raduni per intenditori.

Al Passo della Cisa si partecipa sfidando il freddo polare, una occasione perfetta per testare l’abbigliamento tecnico invernale e le diavolerie più originali per combattere il freddo (molto spesso più colorite che efficaci). Oltre ai sempre fidati amici siamo insieme ad altri immancabili compagni di viaggio: pioggia, neve e ghiaccio, per godere della bellezza dell’Appennino Ligure e della Garfagnana, lontano dalla folla che li strangola in estate.

Il raduno di Rovereto, invece, si tiene nella bella stagione ed è una ottima scusa per  lasciarsi sopraffare dall’estasi che procura andare a zonzo in moto per le Alpi. Ad ogni curva il panorama ti apre il cuore, così come il piacere di condividere queste sensazioni con amici carissimi.

Rodolfo ROMEO